FLORENCE TREVELYAN E LE “FOLLIE VITTORIANE”.
Quelli che noi oggi conosciamo come i Giardini Pubblici di Taormina, una delle attrazioni più amate e visitate della Città, furono parte della vasta tenuta di Florence Trevelyan Cacciola.
Innamorata della natura e circondata dai suoi cani e dai tanti animali di cui si prendeva amorevole cura, alla fine dell’Ottocento Florence aveva scelto Taormina come il luogo dove trascorrere il resto dei suoi giorni, ennesima “vittima” del fascino di Taormina.
Florence Trevelyan Trevelyan era nata nel 1852 da Edward Spencer Trevelyan e Catherine Ann Forster, famiglia della piccola nobiltà terriera inglese, battezzata col doppio cognome perchè potesse mantenerlo dopo il matrimonio.
Dal maggio 1879 intraprese lunghi viaggi per l’Europa ed il Nord-Africa in compagnia della cugina Louisa Perceval, nipote dell’ex primo ministro inglese Spencer Perceval, assassinato nel 1812.
Soggiornò per la prima volta a Taormina dal 28 gennaio al 14 febbraio 1881. Nell’Agosto del medesimo anno tornò con la cugina Louisa in Northumberland attraverso la Tunisia, l’Algeria, il Marocco e la Spagna.
Tornata in seguito a Taormina, sempre in compagnia della cugina Louisa, il 5 Luglio 1890 sposò il medico Salvatore Cacciola a cui Florence aveva chiesto di guarire Sole, uno dei suoi amati cani.
Florence desiderò condurre tutta la vita in sintonia con la natura circostante e nel suo testamento raccomandò che ci si prendesse cura dei suoi numerosi animali, in particolar modo dei pappagalli, pavoni, corvi, piccioni, colombi e canarini.
Fece costruire insieme al marito una grande casa di cinquanta stanze a poca distanza dal Grand Hotel Timeo e possedette numerose proprietà a Taormina e nei suoi dintorni, compresa l’Isola Bella e la proprietà di Mendecino sul Monte Venere, dove volle essere sepolta.
I padiglioni che oggi fanno parte dei Giardini Pubblici furono voluti da Florence e realizzati nel 1897-98 con materiali semplici come mattoni, tegole, colonne e legno, in uno stile eclettico di grande fascino. Florence si riferiva a queste costruzioni chiamantole “alveari”, adoperandoli come punti di osservazione degli uccelli e come luoghi di ristoro dove prendere i suoi tè. Per molti altri, queste strane architetture furono soltanto “le follie vittoriane”.
Florence condusse a Taormina una vita semplice. Conobbe Von Gloeden e mandò ai parenti inglesi alcune delle sue fotografie.
Nel marzo 1906 Edoardo VII d’Inghilterra e la Regina Alessandra arrivarono a Taormina con lo yacht reale e furono ospiti di Florence Trevelyan, la residente britannica più in vista.
Florence Trevelyan morì di polmonite il 4 ottobre 1907, lasciando le sue proprietà inglesi del Northumberland al cugino George Macaulay Trevelyan, celebre storico ed autore di un’opera su Garibaldi che l’aveva profondamente entusiasmata.
I suoi possedimenti taorminesi, da lei chiamati “Hallington Siculo”, in ricordo della sua proprità inglese di Hallington, tra i quali i giardini (divenuti pubblici dopo l’esproprio del 1923) e l’Isola Bella, andarono a Robert, fratello di George M. Trevelyan, poeta ed amico di Bernard Berenson.
Florence Trevelyan aveva amato le sue proprietà siciliane ed era suo desiderio manifesto che la bellezza, di cui era stata custode fedele, si perpetrasse nelle generazioni. Così scrisse nel suo testamento: «Non devono tagliare nè coltivare le terre, nè costruire case, in alcuna porzione di terra di Taormina o dell’Isola Bella».
Chiunque ancora oggi si rechi nella proprietà di Mendecino, nei pressi del paese di Castelmola, noterà che il busto di Florence Trevelyan, fatto realizzare dal marito Cacciola, poggia su quattro libri di bronzo, omaggio alla passione per la letteratura della signora inglese.
Questa passione la condusse a possedere un’importante biblioteca, la cui parte migliore è intatta, custodita oggi dal prestigioso Vassar College di New York.