Moni Ovadia
Palazzo Ciampoli, Sala A
La trasformazione in altro da sé vista come discesa agli inferi, allegoria dell’alienazione dell’uomo moderno all’interno della famiglia e della società, che si traduce nell’isolamento del “diverso” e nell’incomunicabilità con i propri simili. Proposta nella lettura di un artista e intellettuale della statura di Moni Ovadia, La metamorfosi di Kafka è anche un ottimo esempio della poetica e della visione del mondo dell’autore, in cui il destino dell’esistenza individuale è in mano a forze oscure e inconoscibili, che operano in maniera assurda e imperscrutabile sulla vita degli uomini.
Conversazione sulla trasposizione teatrale del testo kafkiano
Moni Ovadia dialoga con Ezio Donato, regista