IL TEATRO GRECO DI TAORMINA: UNA QUINTA SU UN MARE DI BELLEZZA.
«Chi si collochi nel punto più alto dello splendido Teatro Greco di Taormina, non potrà fare a meno di confessare che forse mai il pubblico di un teatro ha avuto innanzi a sé uno spettacolo simile. Lo sguardo abbraccia tutta la lunga schiena montuosa dell’Etna, la spiaggia fino a Catania. L’enorme vulcano fumante chiude il quadro sterminato, ma senza crudezza, perché i vapori dell’atmosfera lo fanno apparire più lontano e più grazioso che non sia nella realtà… Osservare come questo sito, in tutti i particolari interessante, sprofondava a poco a poco nelle tenebre, è stato spettacolo di una bellezza indescrivibile…». Sono queste le parole di Johann Wolfgang von Goethe nel giorno 7 Maggio 1787, quando, insieme all’amico ed incisore Kniep, visitò il Teatro Antico di Taormina.
Costruito nel III secolo a.C. e modificato dai Romani, il Teatro è più di un simbolo, è il luogo che ha raccolto le emozioni di generazioni di visitatori, spettatori, viaggiatori, poeti, artisti.
Più di duecento anni dopo Goethe, il regista Woody Allen, che nel Teatro di Taormina girò alcune scene del suo “La dea dell’amore”, in un’intervista rilasciata a Silvia Bizio ed inclusa nel libro “Il Cinema sopra Taormina”, usò queste parole: «Fu amore a prima vista, con il Teatro Antico e con Taormina (…). Un’emozione incredibile combinata a un senso di inadeguatezza di fronte a tanta bellezza, seguita da un’ansia di performance. Era tutto così suggestivo… e mi ripromisi di tornarci (…). Il Teatro di Taormina era in effetti il più bello che avessi mai visto. Ci tenevo a girare nel mezzo dell’antichità scene di un film contemporaneo, e questa era l’occasione giusta».
Il Teatro Greco offrì anche l’indimenticabile ambientazione a molte pellicole che fanno ormai parte, a pieno titolo, della storia del grande cinema internazionale: da “L’immagine meravigliosa” con Anna Maria Pierangeli, a “Intrigo a Taormina” con Ugo Tognazzi, Walter Chiari, Gino Cervi e Sylvia Koscina, da “Grande grosso e Verdone” di Carlo Verdone al già citato “La dea dell’amore” di Woody Allen.
Lo stesso Teatro fu il luogo in cui tanti divi del cinema arrivarono negli anni a ritirare le statuette d’oro della Rassegna cinematografica, i prestigiosi “David di Donatello”: sul suo palco vennero omaggiati, tra i tanti, Ingrid Bergman, Laurence Olivier, Federico Fellini, Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Liz Taylor, Richard Burton, Anna Magnani, Sofia Loren, Silvana Mangano, Vittorio De Sica, Brigitte Bardot, Monica vitti, Cary Grant, Rita Hayworth, Marlene Dietrich, Gina Lollobrigida, Ugo Tognazzi, Franco Zeffirelli, Pietro Germi, Peter O’ Toole, Audrey Hepburn.
La Rassegna di Cinema di Taormina, oggi “Taormina Film Fest”, evento di punta del vasto programma di appuntamenti di “Taormina Arte”, nel 2014 ha festeggiato i suoi sessant’anni.
Il Teatro e la vista che da lì si gode si sono inseriti a pieno titolo nella memoria collettiva, grazie anche a celebri opere d’arte che lo rappresentano, realizzate da artisti come Otto Geleng o Gustav Klimt.
Ai primi del Novecento, due viaggiatrici americane misero nero su bianco l’emozione che provarono alla vista del Teatro affacciato sul mare: «Questa meravigliosa rovina è ancora essenzialmente greca malgrado i rifacimenti e le incrostazioni di mattoni romani. Soltanto i Greci potevano così amorevolmente e istintivamente scegliere e combinare il meglio della natura per esaltare una propria creazione. Il luogo, la posizione, lo spirito è greco; (…). E’ una squisita rovina ricca di idee umane, progettata in modo da avere il mare azzurro, la costa ed il cono nevoso dell’Etna come sfondo agli archi aperti della scene… è un posto incantevole, dove il passato si rivela nel suo massimo splendore.
La schiacciante bellezza del paesaggio visto dal teatro annulla annichilisce ogni prospettiva, la bellezza irrompe nella veduta trascendendo le stesse regole ferree della fisica e della prospettiva».
A distanza di più di un secolo, inutile dirlo, nelle loro parole continuiamo a ritrovarci.