FRANCES WINWAR, LE BELLE LETTERE VISTE DA OLTREOCEANO
Francesca Vinciguerra nacque a Taormina nel 1900 da Domenico Vinciguerra e dalla cantante Giovanna Sciglio. Il suo nome venne anglicizzato in Frances Winwar quando, nel 1907, ancora bambina, arrivò con la famiglia negli Stati Uniti.
Dopo essere cresciuta a New York, studiò all’Hunter College ed alla Columbia University.
Padroneggiando perfettamente italiano, inglese e francese, cominciò diciottenne a lavorare per la rivista socialista The Masses.
Nel 1923 grazie alla pubblicazione di un suo saggio letterario sulla rivista Freeman,venne assunta nella redazione letteraria del periodico New York World. Iniziò quindi a collaborare con New York Times, New Republic, the Saturday Review of Literature.
Esordì come narratrice nel 1927 con il romanzo intitolato The Ardent Flame, storia dell’amore di Paolo e Francesca, per il quale il New York Times Book Review la definì “a poet in prose” (7 Luglio 1927).
Fu apprezzata autrice di numerose biografie di grandi scrittori ed artisti, come Poor splendid wings che narra le vicende del gruppo dei Pre-Raffaeliti, The romantic Rebelssulle vite dei grandi poeti inglesi Byron, Keats e Shelley, Oscar Wilde and the jellow nineties, American Giant sul poeta Walt Withman, The immortal Lovers sugli scrittori Elizabeth Barrett & Robert Browning.
La sua ricca produzione può vantare felici incursioni anche nel genere biografico. Frutto ne furono le biografie di Elizabetta I, Napoleone ed Edgar Allan Poe. Fu anche l’autrice di una biografia di Giovanna d’Arco di grande successo, con prefazione di Ingrid Bergman che interpretò quel ruolo sul grande schermo.
Negli anni ’30 e ’40 fu accesa antifascista. Nel 1937 fu l’unica italiana ammessa a parlare durante il Secondo Congresso degli Scrittori Americani, quando pronunciò un discorso dal titolo “letteratura sotto il fascismo”. In quell’occasione, nella grande sala, scelse parole di grande forza: «The dark Seicento has come again over intellectual Italy».
Accompagnò la sua attività di prolifica scrittrice di successo, con quella di traduttrice di molti dei capolavori della letteratura italiana.
Tradusse la Divina Commedia di Dante ed alcune poesie di Baudelaire, il Decameron di Boccaccio. Tradusse per la Metropolitan Opera Association di New York il Simon Boccanegra di Verdi, Il signor Bruschino di Rossini e il Don Carlo di Verdi.
Di idee socialiste, nel 1923 finanziò, insieme ad alcuni artisti, la Leonardo Da Vinci Art School a New York, un istituto d’arte creato per le classi più indigenti della città.
Si sposò quattro volte.
Frances Winwar riuscì ad incontrare il favore del grande pubblico e delle personalità più eminenti della critica letteraria internazionale. Tra questi, Thomas Mann, Premio Nobel per la Letteratura, così si espresse sulla biografia di George Sand scritta da Frances Winwar: “written with greater artistry and a deeper feeling of reality than many another novel”.
Un altro nome immenso nel panorama letterario internazionale, anch’egli insignito di un Premio Nobel per la Letteratura, Maurice Maeterlinck, per recensire il suo The Saint and The Devil, biografia di Giovanna d’Arco, scrisse della scrittrice taorminese: «I read the saint and the devil with fascinated interest. The story of joan of arc, amply documented from the original sources, is here fully given in striking detail against the background of the times. As for Gilles de Rais, his tale unfolds like a terrifying poem, its somber horror filling the heart with awe. In her treatment of the two contrasting lives, Frances Winwar comes very close to producing a masterpiece».
Frances Winwar si spense nella sua casa newyorchese nel 1985. Le sue opere sono tradotte in tutto il mondo.