Diego De Silva è nato a Napoli nel 1964. Presso Einaudi ha pubblicato il romanzo Certi bambini (2001, Premio selezione Campiello, da cui è stato tratto il film omonimo diretto dai fratelli Frazzi), La donna di scorta (2001), Voglio guardare (2002), Da un’altra carne (2004), Non avevo capito niente (2007, Premio Napoli, finalista Premio Strega), Mia suocera beve (2010), Sono contrario alle emozioni (2011), Mancarsi (2013), Terapia di coppia per amanti (2015, da cui è stato tratto il film omonimo per la regia di A. M. Federici), Divorziare con stile (2017) e Superficie (2018). Suoi racconti sono apparsi nelle antologie Disertori, Crimini, Crimini italiani, Questo terribile intricato mondo, Scena padre, Giochi criminali, Figuracce.
I suoi libri sono tradotti in molte lingue.
I valori che contano (avrei preferito non scoprirli)
Se non vi è mai successo di nascondere in casa una ragazza in mutande appena fuggita da una retata in un bordello al quarto piano del vostro palazzo, non siete il tipo di persona a cui capitano queste cose. Vincenzo Malinconico lo è.
Dovrebbe sapere che corre un rischio bello serio, visto che è avvocato, e invece la fa entrare e poi racconta pure un sacco di balle al carabiniere che la inseguiva e va a bussargli alla porta.
È cosí che inizia I valori che contano (avrei preferito non scoprirli), il romanzo in cui Malinconico – avvocato di gemito, piú che di grido – oltre a patrocinare la fuggiasca in mutande, che poi scopriremo essere figlia del sindaco, con una serie di complicazioni piuttosto vertiginose, dovrà affrontare la malattia che lo travolgerà all’improvviso, obbligandolo a familiarizzare con medici e terapie e scaraventandolo in un effluvio di filosofeggiamenti gratuiti – addirittura sensati, direbbe chi va a cena con lui – sul valore della pena di vivere. Un vortice di pensieri da cui uscirà, al solito, semi- guarito, semi-vincente e semi-felice, ricomponendo intorno a sé quell’assetto ordinariamente precario che fa di lui, con tutti i suoi difetti e le sue inettitudini, una persona che sa farsi voler bene, pur essendo (o forse proprio perché è) un uomo cosí cosí.