Filosofo francese, nato nel 1959, appartenente alla corrente del post-anarchismo ed edonismo, è fra i più popolari e controversi intellettuali europei. Fondatore dell’Università popolare di Caen, ha scritto ottanta libri, tra cui Trattato di ateologia (2005). Le sue opere sono tradotte in più di venti lingue; in Italia sono state pubblicate da Ponte alle Grazie, Tea e Fazi. Rcordiamo: La potenza di esistere (2009 e 2011), La cura dei piaceri (2009), Filosofia del viaggio (2010), Crepuscolo di un idolo (2011 e 2013), Estetica del Polo Nord (2011), I filosofi in cucina (2011), Il corpo incantato (2012), L’ordine libertario (2013), L’invenzione del piacere (2014). Ha pubblicato i sette volumi di Controstoria della filosofia: Le saggezze antiche (2006), Il cristianesimo edonista (2007), L’età dei libertini (2009), Illuminismo estremo (2010), Politiche della felicità (2012), Schopenhauer, Thoreau, Stirner: le radicalità esistenziali (2013) e Nietzsche e la costruzione del superuomo (2014).
Pensare l’Islam (Ponte alle Grazie, 2016). Dopo i fatti di Charlie Hebdo, una più sanguinosa strage jihadista fa vacillare i valori della Repubblica francese, rischiando di innescare una deriva autoritaria in tutta l’Europa, mentre la coalizione contro l’Isis si allarga, facendo emergere complicità e acuendo le tensioni tra gli Stati coinvolti nella crisi siriana. Nel Corano si predica la pace o si inneggia alla guerra? Ha senso ritenere che l’Islam sia incompatibile con la civiltà occidentale? Ciò a cui stiamo assistendo non è forse il prodotto di un conflitto planetario scatenato più di un decennio fa in nome del profitto? Michel Onfray cerca di rispondere a queste domande in un libro, che non è stato pubblicato in Francia.
Michel Onfray interverrà al dibattito “Altro che Islam: frontiere e orizzonti della democrazia in guerra”.