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08. Roberto Rimini

venerdì 26 Aprile 01:51

08. Roberto Rimini

ROBERTO RIMINI, UN IDILLIO PITTORICO CHE HA NOME TAORMINA

Roberto Rimini nacque a Palermo il 24 marzo 1888 ma passò molto tempo a Catania, dove villeggiava con la famiglia in contrada Barriera del Bosco. Qui frequentò l’amico Giuseppe De Logu divenuto in seguito Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove lo stesso Rimini avrebbe trascorso una parte della sua via.
A diciassette anni, nel 1905, si iscrisse all’Istituto di Belle Arti di Napoli, dopo aver abbandonato studi tecnici, e proseguì poi la sua formazione a Venezia e a Roma dove si guadagnò gli elogi dell’autorevole storico dell’arte Adolfo Venturi.
Finita la guerra tornò a Catania, in quel momento al centro di un grande fermento culturale, conoscendo e frequentando, negli anni a venire, molti dei più importanti scrittori dell’epoca, quali Giovanni Verga, Federico De Roberto, Ercole Patti e Vitaliano Brancati.
Rimini si ritirò per lunghi periodi nel paese di Zafferana, alle falde dell’Etna, insieme ai suoi amici e scrittori Natale Scalia e Federico De Roberto che curò l’introduzione del catalogo di una sua mostra personale del 1927.
Dal 1927 al 1934 risiedette a Taormina, presso l’Hotel Villa Le Terrazze in Corso Umberto I 172, dove aprì il suo studio di pittura. A Taormina la sua produzione pittorica lo portò a realizzare molti paesaggi e diverse opere sulla vita agreste, come “La trebbia” (1928) o “Al pozzo” (1930).
La sua attenzione si concentrò anche sulla semplice vita quotidiana della popolazione locale e se temi come la famiglia, il lavoro agreste e marinaresco. Realizzò anche pregevoli nature morte.
Il pittore trovò a Taormina quell’idillio che andava cercando, un mondo lontano da traumi sociali, dove i contadini vivano in totale simbiosi con le terra e con i suoi ritmi. In quest’idillio non c’è spazio per tensioni sociali, non c’è rabbia, disperazione, odio e violenza. Gli sforzi e la fatica dei contadini e dei pescatori sono il sintomo della più serena adesione alla vita.
Sono forti i richiami alla grande letteratura, distintamente apprezzabili nell’opera del pittore: “lo scialle nero” è, infatti, il titolo di una sua opera che costituisce un’ allegoria della morte ed è chiaramente evocativa dell’omonima raccolta di novelle di Luigi Pirandello.

Alcune delle opere realizzate a Taormina divennero parte delle collezioni degli Hotel Timeo, Villa S. Pietro e Mediterraneo, altre vennero acquistate da collezionisti privati del luogo.
Rimini trascorse la vita tra Catania ed il borgo di pescatori di Acitrezza, celebre per essere il luogo della “Casa del Nespolo” presente ne “I Malavoglia” di Giovanni Verga, altra figura di grande scrittore del quale Rimini fu amico e di cui condivise a tal punto gli ideali e la poetica da essere considerato il suo alter-ego pittorico. Restano due ritratti che Rimini fece a Giovanni Verga e che testimoniano le sue grandi qualità di ritrattista.

Espose alla Biennale di Venezia e numerosissime furono le sue personali. Proprio per una di queste, lo scrittore Vitaliano Brancati ebbe a scrivere: «Sembra che Rimini abbia avuto l’incarico di illuminare i quadri degli altri».
Morì ad ottantatrè anni il 16 febbraio 1971.

ROBERTO RIMINI, AN IDYLLIC PAINTING BY THE NAME OF TAORMINA

 

Roberto Rimini was born in Palermo on 24th March 1888 but he spent much time in Catania, where he sojourned with his family in Contrada Barriera del Bosco. Here, he went out with his friend Giuseppe De Logu who later became Director of the Academy of Fine Arts of Venice, where  Rimini would go on to spend a large part of his life.
At eighteen years old in 1905, he enrolled in the Institute of Fine Arts in Naples, after having abandoned technical studies, he continued his training in Venice and in Rome where he earned the praise of the influential Art historian Adolfo Venturi.

After the war he returned to Catania, which was in that moment in the centre of cultural turmoil, over the years he went on to know and spend time with many of the important writers of the time such as Giovanni Verga, Federico De Roberto, Ercole Patti and Vitaliano Brancati.
Rimini often retired for long periods of time to the town of Zafferana, on the slopes of ‘Etna, together with his friends and writers Natale Scalia and Federico De Roberto who edited the introduction to the catalogue of a personal exhibition he did in 1927.
From 1927 to 1934 he resided in Taormina, at the Hotel Villa Le Terrazze on the Corso Umberto I 172, where he opened his painting studio. In Taormina the pictures he produced included many landscapes and rustic works like “La trebbia” (1928) or “Al pozzo” (1930).
He also concentrated his attention on the daily life of the local population and such themes as family, agriculture and marinas. He also produced remarkable still lifes.
In Taormina the painter found that idyllic place that he was looking for, a world away from social traumas, where farmers live in total harmony with the land and its rhythms. In this idyll there is no space for social tensions, there is no anger, desperation, hate or violence. The efforts of the farmers and fishermen are symptoms of the serene adhesion of life.
There are strong references to great literature, distinctively appreciated in the painter’s works: “lo scialle nero” in fact, the title of one of his works consists of an allegory of death and clearly evokes the homonymous collection of short stories by Luigi Pirandello.

Some of his works produced in Taormina became part of the collections at the Hotel Timeo, Villa S. Pietro and Mediterraneo, others were bought by local  private collectors.
Rimini spent his life between Catania and the fishing town of Acitrezza, famous for being the site of the “Casa del Nespolo” present in the “I Malavoglia” by Giovanni Verga, another great writer who was a friend to Rimini and with whom he shared ideals and considered to be his painter alter-ego. Rimini did two portraits of Giovanni Verga that attest what a good portraitist he was.

He exhibited at the Biennale in Venice and most of which were his personal works. It was for one of these works that the writer Vitaliano Brancati wrote: «It seems that Rimini was comissioned to enlighten the pictures of others».
He died at the age of eighty three on 16th February 1971.

ROBERTO RIMINI: EIN LANDSCHAFTSMALER IN TAORMINA

 

Roberto Rimini wurde am 24. März 1888 in Palermo geboren, verbrachte aber viel Zeit in Catania wo er mit seiner Familie in der Region Barriera del Bosco urlaubte. Hier besuchte er seinen Freund Giuseppe De Logu, der später zum Direktor der Accademia di Belle Arti in Venedig ernannt wurde, an der auch Rimini einen Teil seines Lebens verbrachte.

Im Jahr 1905, als Siebzehnjähriger, schrieb er sich nach Abbruch eines Technikstudiums, am Istituto di Belle Arti in Neapel ein. Später setzte er seine Ausbildung in Venedig und Rom fort, wo er sich das Lob des angesehenen Kunsthistorikers Adolfo Venturi verdiente.

Nach dem Krieg kehrte er nach Catania zurück, das in jener Zeit eine lebendige Kulturszene aufwies. In den folgenden Jahren lernte er viele der bedeutendsten Schriftsteller dieser Epoche kennen, unter anderem Giovanni Verga, Federico De Roberto, Ercole Patti und Vitaliano Brancati.

Rimini zog sich für längere Zeit in den am Fuße des Ätna gelegenen Ort Zafferana zurück, wo er gemeinsam mit seinen Freunden, den Schriftstellern Natale Scalia und Federico De Roberto, der für ihn 1927 einen Katalog für eine persönliche Ausstellung herausbrachte, wohnte.
Von 1927 bis 1934 lebte er in Taormina im Hotel Villa Le Terrazze am Corso Umberto I 172, wo er auch sein Maleratelier eröffnete. Während seiner künstlerischen Tätigkeit in Taormina schuf er viele Landschaftsgemälde und verschiedene Werke über das Landleben mit den Titeln “La trebbia” (Beim Dreschen, 1928) oder “Al pozzo” (Am Brunnen, 1930).

Seine Aufmerksamkeit galt dem einfachen Alltagsleben der ortsansässigen Bevölkerung; er beschäftigte sich mit den Themenkreisen Familie, Landwirtschaft und Fischerei. Er schuf auch wertvolle Stillleben.

Als Maler fand er in Taormina jene Idylle, die er gesucht hatte: eine Welt fernab der gesellschaftlichen Traumata, in der die Bauern in völligem Einklang mit der Erde und den Jahreszeiten lebten. In dieser heilen Welt gab es keinen Platz für soziale Spannungen, Wut, Verzweiflung, Hass oder Gewalt. Die Anstrengungen und die harte Arbeit der Bauern und Fischer waren ein Zeichen der bedingungslosen Lebensbejahung.

Die Bezugnahme auf große literarische Werke ist bei manchen Gemälden deutlich erkennbar: “Lo scialle nero” (Der schwarze Schal) lautet der Titel eines seiner Bilder, das als Allegorie des Todes zu verstehen ist und sich eindeutig auf die gleichnamige Sammlung von Erzählungen des Autors Luigi Pirandello bezieht.

Einige der in Taormina geschaffenen Werke gelangten in die Sammlungen der Hotels Timeo, Villa S. Pietro und Mediterraneo, andere wiederum in den Besitz örtlicher Privatsammler.
Rimini verbrachte sein Leben zwischen Catania und dem Fischerdorf Acitrezza, das im Buch Die Familie Malavoglia von Giovanni Verga als Ort der „Casa del Nespolo“ (Haus der Mispel) Bekanntheit erlangte. Verga ist ein weiterer bedeutender Schriftsteller mit dem Rimini befreundet war. Die beiden hatten derart ähnliche Ideale und literarische Vorlieben dass Verga Rimini sogar als sein malendes Alter Ego bezeichnete. Zwei Portraits, die Rimini von Giovanni Verga anfertigte sind erhalten geblieben und bezeugen seine beachtlichen Fähigkeiten als Portraitmaler.

Er stellte auf der Biennale in Venedig seine Bilder aus, die Momentaufnahmen verschiedenster Personen zeigten. Über eine dieser gemalten Figuren schrieb der Autor Vitaliano Brancati: «Es hat den Anschein als bestünde Riminis Aufgabe darin das Leben der anderen zu beleuchten.»
Er starb dreiundachtzigjährig am 16. Februar 1971.

РОБЕРТО РИМИНИ, ИДИЛЛИЧЕСКАЯ  ЖИВОПИСЬ, ИМЯ КОТОРОЙ ТАОРМИНА

 

 

Роберто Римини родился в Палермо 24 марта 1888 года, но много времени проводил в Катании, где летом проживал с семьей в районе Barriera del Bosco. Здесь также бывал его друг Джузеппе Де Логу, впоследствие директор Академии изящных искусств Венеции, где Римини тоже провел часть своего жизненного пути.

В 1905 году,  в возрасте 17-ти лет,  поступит в Институт изящных искусств Неаполя, затем забросит изучать точные науки и продолжит свое формирование в Венеции и в Риме, где удостоится похвал авторитетного историка итальянского искусства Адольфа Вентури.

После войны вернется в Катанию, на тот момент крупный культурный центр, познакомится и долгие годы будет поддерживать отношения с наиболее важными писателями эпохи, среди которых были Джованни Верга, Федерико Де Роберто, Эрколе Патти и Виталиано Бранкати.

Римини долгие годы проживет в городке Зафферана, у подножия Этны, вместе со своими друзьями-писателями Натале Скалия и Федерико Де Роберто, который напишет предисловие к каталогу его персональной выставки в 1927 году.

С 1927 по 1934 годы будет жить в Таормине в Hotel Villa Le Terrazze на Корсо Умберто I, 172. Здесь откроет свою художественную студию. В Таормине в своих работах изображает много пейзажей, а также разные картины  сельской жизни, такие как  “La trebbia” (1928) и “Al pozzo” (1930).

Его внимание привлекает простая повседневная жизнь местного населения и такие темы как семья, сельский труд и работа в море. Напишет также замечательные натюрморты. Художник найдет в Таормине ту идиллию, которую всегда искал, мир, далекий от социальных перепитий, в котором крестьяне живут в полной гармонии с землей и в своем ритме. В этой идиллии нет места социальной напряженности, нет гнева, отчаяния, ненависти и насилия. Усилия и тяжелый труд крестьян и рыбаков всё это признаки  наиболее безмятежного хода жизни.

Сильная связь с великой литературой отчетливо прослеживается в произведениях художника: «черная шаль», это название одной из его работ, которая, на самом деле, является аллегорией смерти и явно напоминает серию новелл Луиджи Пиранделло.

Некоторые работы, выполненные в Таормине, являются частью коллекций разных отелей, – Hotel Timeo, Villa S. Pietro e Mediterraneo, другие приобретены в частные коллекции.

Римини проводит жизнь между Катанией и поселком рыбаков Ачи-Трецца, известного как «Casa del Nespolo», описанного в романе «Семья Малаволья» Джованни Верга, еще одного великого писателя, с которым дружил Римини, и от которого заимствовал поэтические идеалы, которые просматриваются в его художественном альтер-эго. Остались два портрета, на которых Римини изобразил Джованни Верга и которые свидетельствуют о его высоком уровне портретиста.

Представлялся на Венецианской Биеннале, а также многие  были его личными. Относительно одной из них писатель Виталиано Бранкати напишет: «Кажется, что Римини  было поручено осветить картины других».

Умрет в возрасте 83 лет 16 февраля 1971 года.

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