La metamorfosi della medicina tra innovazione, scienza e motivazioni storico-sociali
A cura di Carmen Mortellaro, Full Professor, Regenerative Medicine and Tissue Engineering, Saint Camillus International University of Health and Medical Science.
9.00 Saluti di apertura, Presidente e direttore artistico Taobuk Festival
Introduzione al programma e conduzione, Carmen Mortellaro, Full Professor Regenerative Medicine and Tissue Engineering Saint Camillus International University of Health and Medical Science, Responsabile Area Medica Taobuk
La medicina Rigenerativa. Un sogno che si realizza
La medicina rigenerativa affonda le sue radici in conoscenze antiche: il fatto che alcuni tessuti erano in grado di rigenerarsi in modo autonomo era noto già nel IV secolo a.C. Aristotele, nel suo libro Historia Animalium, descrive per la prima volta la capacità delle lucertole di far ricrescere parti del proprio corpo, come la coda. Già nella mitologia greca si trovano animali dotati di capacità rigenerative. L’Idra di Lerna era un mostruoso serpente acquatico a nove teste. Se una delle sue numerose teste veniva tagliata due nuove ricrescevano al suo posto; essa fu definitivamente sconfitta per mano di Ercole che cauterizzò il moncone delle teste mozzate.
9.15 La trasformazione biomorfica: quando la scienza si ispira alla natura
La Biomimesi, che si occupa di studiare, e possibilmente imitare, i processi biologici e biomeccanici della flora e della fauna terrestre, è stata recentemente una delle più importanti fonti di ispirazione per ottimizzare le tecniche di produzione e trasformazione dei bio materiali. L’idea si rifà agli antichi e mitologici concetti di metamorfosi e morfosintesi, in particolare il punto di partenza diventa la Natura e ciò che essa costruisce, come mirabile ingegnere, ed ottimizza nel corso dei secoli. Un intervento su una delle frontiere più avanzate della ricerca scientifica.
Anna Tampieri, Centro Nazionale delle Ricerche ISTEC-CNR / Presidente Enea Tech
9.35 La medicina rigenerativa traslazionale personalizzata. Terapie per la medicina che si trasforma.
Con il termine di terapie avanzate, tecnicamente chiamate ATMP (Advanced Therapy Medicinal Product), si indicano quelle terapie o farmaci innovativi che si differenziano dai farmaci più “classici” perché non si basano su molecole prodotte per sintesi chimica bensì su DNA o RNA, cellule e tessuti.
Le terapie avanzate sono un settore emergente della biomedicina, frutto degli enormi progressi fatti negli ultimi venti anni nel campo delle biotecnologie, e offrono nuove opportunità per la diagnosi, la prevenzione o il trattamento di gravi patologie che hanno opzioni terapeutiche limitate o assenti, quali malattie genetiche, malattie croniche e tumori.
La combinazione di biologia cellulare, biologia delle cellule staminali e biologia molecolare, con le tecniche di editing del genoma, ha come obiettivo la riparazione della cellula e contemporaneamente la rigenerazione di un tessuto da sostituire a quello malato.
Questo innovativo settore scientifico sta apportando un approccio rivoluzionario per patologie ad oggi intrattabili.
Salvatore Cuzzocrea, Magnifico Rettore dell’Università di Messina
9.55 L’uomo sulla via dell’immortalità
L’immortalità è una condizione alla quale gli uomini, in forme diverse, hanno sempre aspirato.
Dai dialoghi di Platone, da una nozione iniziatico-misterica di immortalità, diffusa dalle sette orfico-dionisiache, a una filosofica fondata sulla valorizzazione della componente intellettuale e divina dell’anima e sulla conoscenza del dominio trascendente della realtà. Oggi la visione è biologica.
Dalla teoria dinamica dell’immortalità affrontato dall’artista Gino De Dominicis, alle meduse che “ringiovaniscono”, quello che si cerca di dimostrare è il superamento dei limiti fisici, prima con opere che corrispondono a condizioni impossibili, oggi attraverso la scienza in grado di rallentare l’invecchiamento. Oggi sappiamo che grazie alle scienze sperimentali, che convergono nell’area delle Biotecnologie l’uomo, agendo all’interno elle cellule, ad esempio con l’ingegneria genetica, può ottenere in breve tempo ciò che la natura otterrebbe in milioni di anni. Così l’uomo non è più succube impotente del Fato ma diventa artefice del proprio destino e dopo aver conquistando lo spazio, sta conquistando il tempo biologico.
Franco Rustichelli, fisico e scienziato. Già Professore Ordinario di Fisica presso l’Università Politecnica delle Marche. Istituto Langevin di Grenoble
10.15 Tecniche rigenerative nella ri-modulazione della funzione visiva. Uscire dall’oscurità
Molte delle persone che oggi ci leggono utilizzano cristallini artificiali o vedono grazie a sofisticati trattamenti laser che hanno consentito l’abbandono di protesi ottiche.
Ma se parliamo di neuroretina, i rimedi sono ancora parziali, volti a limitare la complicanza che accade, o a neutralizzare i fattori di rischio più importanti. Spesso però, indipendentemente dal controllo del fattore innescante, genetico o vascolare che sia, la malattia innesca una cascata di eventi nell’ambiente intra ed extracellulare che conduce alla progressione del danno. La conoscenza delle proprietà delle nostre cellule, specie quelle di origine mesenchimale, e in particolare del loro “secretoma”, può contribuire alla modulazione della funzione visiva cambiandone forse il destino a cui sembrerebbe altrimenti condannata.
Paolo G. Limoli, oftalmochirurgo, Direttore scientifico Centro Studi Ipovisione, Segretario scientifico della Low Vision Academy